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12 Febbraio 2012

Controrisposta a Carannante su buoni pasto gratuiti ai bambini della scuola dell’obbligo

Carannante è e fa il provocatore e sta rivestendo questo ruolo perfettamente. La sua utilità per movimentare la campagna elettorale e pungolare gli altri candidati è notevole e mi è anche simpatico in questo ruolo, ma cerchiamo di non distorcere il significato delle cose.

Innazitutto l’accusa di demagogia nei suoi confronti non era mia, ma è stata scritta dal titolista della testata che ha riportato il mio intervento. Devo però sottolineare che chi confonde diritti con aiuti (assistenzialisti) è proprio lui. La Costituzione sancisce la gratuità dell’istruzione, non dei “buoni pasto”. Ci tengo a ribadire che l’aiuto a chi è in difficoltà è un dovere della comunità, ma deve essere mirato all’uscita dallo stato di bisogno. Come ho avuto modo di scrivere, le misure che un’Amministrazione deve mettere in atto per dare modo alle famiglie di vivere dignitosamente e creare un ambiente in cui i giovani possano crescere in modo armonioso sono altre.

Il garantire l’attuazione della Costituzione, il garantire la gratuità dell’istruzione non vuol dire buoni pasto gratis PER TUTTI, ma, per quanto riguarda le competenze di un Comune, passa attraverso la presenza di locali scolastici idonei, sicuri, ben mantenuti e adeguatamente attrezzati (e, purtroppo, proprio oggi, leggiamo sul giornale che a Rapallo questo non sempre avviene).

Nadia Molinaris (la Pulce)

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