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Articoli della categoria ‘Rassegna stampa’

21
Mar

Circolo della Pulce: RAGGIO rieletto Presidente (dal secolo xix)

21
Mar

Rapallo, assemblea del Circolo della Pulce

Scritto da Elisa Folli
Lunedì 21 Marzo 2011 11:23

Rapallo. Assemblea dei soci del Circolo della Pulce. Il Presidente Giovanni Raggio ha esposto il lavoro fatto finora, sottolineando il modo di agire del Circolo e la concezione della politica che deve avere.
Le critiche principali mosse all’Amministrazione sono state relative all’assenza di una visione globale della città e delle connessioni tra le diverse problematiche che presenta e alla grave mancanza di autorevolezza, “mancanza che blocca un corretto processo decisionale e lascia il Sindaco in balia delle lotte di potere interne alla sua maggioranza”, dice il Circolo. Si sono poi svolte le elezioni degli organi istituzionali del Circolo, Giovanni Raggio è stato confermato Presidente, Carlo A.Martigli è stato eletto Vice ed Eleonora Mastellone Segretaria.

[Fonte: EntellaTv]

21
Mar

Circolo della Pulce, Raggio confermato presidente

L’associazione ha rinnovato gli organi sociali: Giovanni Raggio confermato presidente. Il vicepresidente è Carlo A. Martigli, la segretaria Eleonora Mastellone.

Il Circolo della Pulce ha eletto i nuovi organi sociali. Giovanni Raggio è stato confermato presidente, Carlo A. Martigli è stato eletto vicepresidente ed Eleonora Mastellone segretaria. A Nadia Molinaris è stato affidato il compito di gestire le relazioni con i soci e con l’esterno e sono anche stati nominati i responsabili per le varie aree tematiche politico-sociali per lo studio e l’analisi delle quali saranno composti dei gruppi di lavoro: Raggio si occuperà di urbanistica e scuola Martigli della cultura, Molinaris di turismo e comunicazione, Rettig Zerega delle politiche sociali, Yasser Ahmed delle Manifestazioni e della Passeggiata a mare ed infine Giancarlo Modaffari vigilerà sul decoro urbano. L’associazione, durante l’assemblea, ha ricordato i punti cardine di una buona amministrazione: competenza, attenzione a quanto accade e capacità di saper leggere gli avvenimenti, ribadendo le proprie critiche all’amministrazione rapallese, cui si imputa l’assenza di una visione globale della città e delle connessioni tra le diverse problematiche che essa presenta e la grave mancanza di autorevolezza, mancanza che “blocca un corretto processo decisionale e lascia il Sindaco in balìa delle lotte di potere interne alla sua maggioranza”.

Redazione Radio Aldebaran

[Fonte: radioaldebaran.it]

20
Mar

Il Circolo della Pulce si rinnova e guarda al futuro

Martedì scorso, 15 marzo, alle ore 21 presso la sala congressi dell’Hotel Riviera si è tenuta l’assemblea dei soci del Circolo della Pulce. Nonostante il maltempo si è avuta una buona affluenza di pubblico, anche alla prima parte della riunione, aperta a tutti coloro avessero voluto conoscere meglio l’associazione e il suo operato. In questa prima parte il Presidente Giovanni Raggio ha esposto il lavoro fatto finora, sottolineando il modo di agire del Circolo e la concezione della politica che esso ha e deve avere. Competenza, attenzione a quanto accade e capacità di saper leggere gli avvenimenti sono secondo noi elementi di base imprescindibili per chi vuole fare politica amministrativa in modo serio e preparato. Sulla base di ciò, le critiche principali mosse all’attuale Amministrazione sono state relative all’assenza di una visione globale della città e delle connessioni tra le diverse problematiche che essa presenta e alla grave mancanza di autorevolezza, mancanza che blocca un corretto processo decisionale e lascia il Sindaco in balìa delle lotte di potere interne alla sua maggioranza.

Terminata la relazione del Presidente, una volta concluso il dibattito con gli interventi del pubblico, si sono svolte le elezioni degli organi istituzionali del Circolo. Con il voto di circa l’80% dei soci (presenti o per delega) per il Consiglio Direttivo sono risultati eletti Caterina Rettig Zerega, Giovanni Raggio, Giancalo Modaffari, Carlo A.Martigli, Eleonora Mastellone, Yasser Ahmed e Nadia Molinaris, mentre Piero Cevasco e Matteo Tirelli sono stati eletti Revisori dei conti.

Venerdì 18 marzo si è tenuto il primo Direttivo che ha eletto le cariche interne ad esso: Giovanni Raggio è stato confermato Presidente, Carlo A.Martigli è stato eletto Vicepresidente ed Eleonora Mastellone Segretaria. A Nadia Molinaris è stato affidato il compito di gestire le relazioni con i soci e con l’esterno.
Oltre alle cariche previste dallo Statuto si sono definiti i Responsabili per le varie aree tematiche politico-sociali per lo studio e l’analisi delle quali saranno composti dei gruppi di lavoro. Giovanni Raggio è stato nominato responsabile del Circolo per Urbanistica e Scuola, Carlo A.Martigli per la Cultura, Nadia Molinaris per Turismo e Comunicazione, Caterina Rettig Zerega per le politiche sociali, Yasser Ahmed per le Manifestazioni e la Passeggiata a mare e Giancarlo Modaffari per il decoro urbano.

Nato soltanto lo scorso anno, il Circolo ha già avuto ottimi riscontri da parte dei cittadini in relazione alle proprie proposte e continuerà nel suo obiettivo di rendere più vivace e concreto il dibattito politico cittadino. Dal Circolo si sottolinea la disponibilità e l’apertura all’ascolto verso tutti coloro che vogliono fare proposte o denunciare situazioni negative, al fine di aumentare il senso civico e la volontà di cambiamento della nostra città.

[Fonte: piazzacavour.it]

9
Mar

Depuratore di Rapallo: “Ci sono siti migliori, bastava cercarli”

Da Giovanni Raggio,  Presidente  del Circolo della Pulce di Rapallo, che ringraziamo per i complimenti,  riceviamo e pubblichiamo. Con l’occasione spieghiamo che il nostro intento, esprimendo giudizi  o commenti, è quello di stimolare  nei lettori  l’approfondimento dell’argomento.

Ho molto apprezzato i commenti sulla vicenda depuratore di Rapallo. Mi fa piacere leggere un organo di stampa che non si limita a riportare i comunicati delle varie parti politiche, ma inserisce le notizie nel contesto, spesso commentandole con veri e propri editoriali, a prescindere dalla condivisibilità soggettiva di quanto scritto.

A riguardo dell’ultimo pezzo sulla scelta del sito per il completamento del depuratore di Rapallo condivido il suo disappunto circa la mancata esplorazione di altri siti possibili in località Bana (e, aggiungiamo noi, in altre parti di località Ronco). In uno studio che avevamo realizzato noi del Circolo avevamo individuato due punti in località Ronco e uno in località Bana che potevano soddisfare i requisiti richiesti; queste zone anche solo da una semplice visione delle cartografie appaiono immediatamente come le più idonee ad ospitare simili impianti: bassa acclività, insediamento residenziale sparso, scarsa visibilità da punti panoramici, buona accessibilità grazie a diverse strade anche ampliabili. Ma, come abbiamo più volte sottolineato, tutta questa parte di territorio non è mai stata presa in considerazione, propinandoci inutili studi sulla zona dei bagni Lido e del campo sportivo Macera, luoghi inidonei in modo lampante. Forse c’è un perchè, chissà!

Ritornando alla scelta obbligata che si presenta all’oggi, cioè tra via Betti e ex-cantiere Viacava mi premeva fare presente che le problematiche che continuano a porre il Sindaco e il consigliere delegato alla questione appaiono piuttosto labili e danno l’impressione che si voglia trovare a tutti i costi una scusa per ritornare alla scelta iniziale di via Betti. In particolare non ci pare assolutamente possibile che la realizzazione dell’impianto nell’area ex-Viacava possa essere più costosa che via Betti: in quest’ultimo sito si dovrebbe scavare un’area di circa 1500 metri quadri per una profondità di ben 15 metri! All’entità dello scavo è da aggiungere che l’area si trova in fregio alla ferrovia, per cui si dovrebbero attuare particolari (e costosi) accorgimenti per non arrecare alcun danno al piano ferroviario, ed è, inoltre, in adiacenza ad un torrente, per cui ci sarebbero diverse problematiche riguardo alla sottostante falda acquifera (come esposto negli studi di IREN e Mediterranea delle Acque). Vi sono, infine, i costi per l’acquisto dell’area dalle Ferrovie e i costi per ripristinare il parcheggio in copertura. Da un calcolo tecnico che abbiamo svolto, tutti questi costi legati alla particolarità dell’area ammontano a non meno di due milioni e mezzo di euro (ma sono molto probabilmente ancora di più). Come si fa a sostenere che con questa cifra non si può realizzare la tubazione di collegamento tra i due siti e di collegamento con la tubazione di scarico a mare? Non bastano mille euro a metro?

E da questi calcoli mancano i costi sociali, a cui il consigliere delegato accenna stranamente soltanto ora per il sito ex-Viacava, ma che sono stati taciuti fintanto che si parlava di via Betti. Vogliamo calcolare il costo sociale ed economico dei disagi che porterebbe il cantiere di via Betti? Diversi anni senza 200 parcheggi non solo per il quartiere, ma per il centro! Via Bolzano intasata dai camion che portano via il materiale di scavo e dalle betoniere che portano il calcestruzzo per le strutture. Via Mameli bloccata più volte al giorno per far passare contromano questi mezzi che non passano sotto il ponte della ferrovia.

Da semplici cittadini, al di fuori di ogni strategia politica, vorremmo sentire qualche voce critica anche dalla maggioranza, vorremmo che finalmente qualcuno si interessasse della vicenda, lasciata in gestione a troppo poche persone che evidentemente non hanno una visione completa delle problematiche della città. Nel caso ciò accadesse non mancheremo di riconoscere lealmente i meriti a chi si muoverà per fare il bene della città.

Nel rinnovare l’apprezzamento per la sua testata giornalistica,  auguro buon lavoro e cordialmente saluto.

[Fonte: levantenews.it]

9
Mar

Continuiamo così, facciamoci del male

Le discussioni sul turismo nel Tigullio, sul come farlo, sul come promuoverlo, sono innumerevoli, ma non si registrano mai toni accesi e accapigliamenti: tutti d’accordo su cosa si dovrebbe fare, su come dovrebbe essere rilanciata l’immagine del Golfo e delle sue “perle”, tutti d’accordo nel richiedere manifestazioni di grande richiamo. Immancabilmente, però, nessuno dei buoni proponimenti si traduce in azione concreta, continuando a fare soltanto affidamento al capitale accantonato da chi cento anni fa creò il mito del Tigullio (capitale che si sta sempre più erodendo!).

Ora, però, siamo di fronte ad un vero cambiamento: abbiamo inserito la retromarcia. Tutti d’accordo nel richiedere manifestazioni di grande richiamo, si diceva, ma quando ne abbiamo una facciamo di tutto per perderla: quel “Cartoon on the bike” faticosamente “rubato” alla costiera amalfitana dal Consorzio Portofino Coast non si farà più.
Come per il tunnel non si fa nulla perchè non c’è accordo, anche con questa bella manifestazione il Tigullio occidentale si è confemato come il golfo “dei nesci”: i paesini (chi ha il coraggio di definirle città?) che si affacciano su questo spicchio di mare litigano come bambini dell’asilo e la maestra/mamma Rai ha tolto il giocattolo conteso.

Di chi è la colpa? Ritorniamo al parallelo infantile: come si fa a trovare una colpa tra bambini piccoli che non hanno ancora imparato a comportarsi?

L’innocenza fanciullesca è, però, in questo caso assente. La domanda da porsi è: inadeguatezza o gusto nel danneggiare il vicino? Chi guida i tre Comuni non ha sufficiente capacità nell’amministrare o è affetto da uno smisurato egoismo?
Quello che lascia molto molto perplessi è il tempismo con cui le proteste di Santa e Portofino sono uscite: giusto un mese prima dell’evento. Se ci fosse stata la volontà di costruire insieme qualcosa, di collaborare, la questione si sarebbe posta molto prima, già dal giorno dopo la manifestazione dell’anno scorso. Le motivazioni di Santa possono essere fondate, ma il sindaco avrebbe dovuto presentarle all’organizzazione per tempo, in modo da poter studiare alternative possibili, come lo spostamento a domenica o un diverso tracciato, un diverso orario, una minore durata. In cuor nostro speriamo che la notizia che il sindaco sammargheritese avrebbe esultato alla notizia dell’annullamento sia soltanto una voce senza fondamento (vorremmo sinceramente scacciare l’immagine di De Marchi novello Alberto Sordi che sbeffeggia i rapallesi/lavoratori mentre sfreccia sulla Pagana…).

Dall’altra parte registriamo l’ormai conclamata mancanza di autorevolezza, di capacità di pianificazione, di fare lavoro di squadra coinvolgendo tutto il comprensorio: autorevolezza che avrebbe evitato una decisione così drastica e immediata da parte della Rai, capacità di pianificazione che avrebbe affrontato le problematiche sorte un anno fa, capacità di fare lavoro di squadra che avrebbe fatto sì che l’evento fosse di tutto il Tigullio occidentale, superando l’ormai obsoleto e assurdo modo di pensare soltanto al proprio orticello.

Realtà ormai inconfutabile è che Tafazzi sarebbe il Sindaco più adatto per tutto il nostro Golfo dei Nesci.

[Fonte: piazzacavour.it]

8
Mar

“Cartoons on the Bike”: “Facciamoci del male”

Dal Circolo della Pulce di Rapallo riceviamo e pubblichiamo il comunicato sull’annullamento della manifestazione “Cartoons on the Bike”

Le discussioni sul turismo nel Tigullio, sul come farlo, sul come promuoverlo, sono innumerevoli, ma non si registrano mai toni accesi e accapigliamenti: tutti d’accordo su cosa si dovrebbe fare, su come dovrebbe essere rilanciata l’immagine del Golfo e delle sue “perle”, tutti d’accordo nel richiedere manifestazioni di grande richiamo. Immancabilmente, però, nessuno dei buoni proponimenti si traduce in azione concreta, continuando a fare soltanto affidamento al capitale accantonato da chi cento anni fa creò il mito del Tigullio (capitale che si sta sempre più erodendo!).

Ora, però, siamo di fronte ad un vero cambiamento: abbiamo inserito la retromarcia. Tutti d’accordo nel richiedere manifestazioni di grande richiamo, si diceva, ma quando ne abbiamo una facciamo di tutto per perderla: quel “Cartoon on the bike” faticosamente “rubato” alla costiera amalfitana dal Consorzio Portofino Coast non si farà più.

Come per il tunnel non si fa nulla perchè non c’è accordo, anche con questa bella manifestazione il Tigullio occidentale si è confemato come il golfo “dei nesci”: i paesini (chi ha il coraggio di definirle città?) che si affacciano su questo spicchio di mare litigano come bambini dell’asilo e la maestra/mamma Rai ha tolto il giocattolo conteso.

Di chi è la colpa? Ritorniamo al parallelo infantile: come si fa a trovare una colpa tra bambini piccoli che non hanno ancora imparato a comportarsi?

L’innocenza fanciullesca è, però, in questo caso assente. La domanda da porsi è: inadeguatezza o gusto nel danneggiare il vicino? Chi guida i tre Comuni non ha sufficiente capacità nell’amministrare o è affetto da uno smisurato egoismo?

Quello che lascia molto molto perplessi è il tempismo con cui le proteste di Santa e Portofino sono uscite: giusto un mese prima dell’evento. Se ci fosse stata la volontà di costruire insieme qualcosa, di collaborare, la questione si sarebbe posta molto prima, già dal giorno dopo la manifestazione dell’anno scorso. Le motivazioni di Santa possono essere fondate, ma il sindaco avrebbe dovuto presentarle all’organizzazione per tempo, in modo da poter studiare alternative possibili, come lo spostamento a domenica o un diverso tracciato, un diverso orario, una minore durata. In cuor nostro speriamo che la notizia che il sindaco sammargheritese avrebbe esultato alla notizia dell’annullamento sia soltanto una voce senza fondamento (vorremmo sinceramente scacciare l’immagine di De Marchi novello Alberto Sordi che sbeffeggia i rapallesi/lavoratori mentre sfreccia sulla Pagana…).

Dall’altra parte registriamo l’ormai conclamata mancanza di autorevolezza, di capacità di pianificazione, di fare lavoro di squadra coinvolgendo tutto il comprensorio: autorevolezza che avrebbe evitato una decisione così drastica e immediata da parte della Rai, capacità di pianificazione che avrebbe affrontato le problematiche sorte un anno fa, capacità di fare lavoro di squadra che avrebbe fatto sì che l’evento fosse di tutto il Tigullio occidentale, superando l’ormai obsoleto e assurdo modo di pensare soltanto al proprio orticello.

Realtà ormai inconfutabile è che Tafazzi sarebbe il Sindaco più adatto per tutto il nostro Golfo dei Nesci.

[Fonte: levantenews.it]

6
Mar

Immobilismo nel fare

In questi giorni si sta giocando una partita importante per il futuro della città: si sta decidendo la localizzazione del completamento del depuratore fognario. Purtroppo stiamo registrando il perpetuarsi della mancanza di trasparenza e coinvolgimento dei cittadini nelle scelte importanti per Rapallo. E vediamo che si continua ad utilizzare un metodo di scelta che lascia molto molto perplessi: dopo via Betti, scelta che fummo i primi a definire scellerata denunciandone le problematiche, ora si esamina un solo altro sito alternativo e forte è la paura che questa limitazione sia fatta nel chiaro intento di trovare le giustificazioni per bocciarlo e ritornare alla prima scelta.

Se davvero si volesse trovare la soluzione migliore crediamo che si dovrebbe procedere per gradi, analizzando l’intero territorio comunale (ed aree limitrofe) per definire una zona da approfondire, scendendo di scala, fino ad individuare un punto preciso che soddisfi le maggiori variabili in gioco.

Invece finora abbiamo assistito alla presentazione di analisi di siti evidentemente non idonei come la zona della foce del Boate o il Macera, trascurando in modo assoluto tutte quelle aree limitrofe al Campo da Golf, poco urbanizzate ma facilmente raggiungibili che sono naturalmente le aree più vocate ad accogliere un impianto del genere.
Grazie all’ottimo lavoro del Comitato di via Betti si è arrivati all’indicazione motivata dell’area ex-Viacava, ma l’analisi non può fermarsi a questo punto preciso: ci sono almeno altri due siti possibili, poco oltre e vorremmo vedere i tecnici al lavoro con prospettive più ampie.

Da quanto sappiamo, invece, l’Amministrazione Comunale continua a non far inserire nel bilancio valutativo tutti quei costi sociali e tutti gli aspetti urbanistici legati alla scelta di via Betti. Non ci stancheremo mai di affermare, con forza, che via Betti è il sito meno idoneo, non solo per la vicinanza alle case, ma perchè si tratta di un’area urbanisticamente strategica, in cui dovrebbero essere previste opere di viabilità, di parcheggio, di servizi accessori al centro e non un impianto industriale così impattante nella sua fase realizzativa e nella sua gestione. La decisione è vitale per il futuro della città, perchè vorrebbe dire addio ad una delle pochissime aree rimaste libere in adiacenza al centro.
Non possiamo che definire avvilente il comportamento degli esponenti dell’Amministrazione in carica: singolarmente molti di loro si dicono contrari alla scelta di via Betti, ma al momento delle decisioni ufficiali tutti alzano obbedienti la manina per votare favorevolmente.

Chi ha partecipato alla conferenza stampa del Comitato di via Betti sul sito prescelto avrà ben chiaro il ricordo del consigliere Maini che diceva che la scelta non fu fatta dal Comune e che si esamineranno altri siti. Invece tutti sappiamo che la scelta è stata esclusiva competenza del Comune e i tecnici delle società di gestione del ciclo delle acque hanno soltanto realizzato i progetti.

E tutti quegli esponenti della maggioranza che accusano la propria Amminstrazione (quindi loro stessi!) di immobilismo, perchè non si schierano contro questa scelta immobilista? Sì, la scelta di via Betti è la massima espressione di immobilismo, di una mancanza totale di prospettive urbanistiche, di una povertà di visione del futuro della città. Rinunciare all’area di via Betti vuol dire rinunciare ad ogni possibilità di intervento urbanistico, di miglioramento non solo del quartiere lungo il San Francesco, ma di tutto il centro. Tutto ciò solo perchè “i tubi arrivano già lì e c’è già il tubo per buttare tutto a mare” (è un po’ come se nel ristrutturare casa nostra mettessimo il w.c. in soggiorno perchè all’idraulico viene bene così visto che i tubi passano di lì!).

Speriamo ancora in un ravvedimento, in questi ultimi giorni, in un cambio sincero di volontà che porti alla scelta dell’area dell’ex-cantiere Viacava, area lontana dagli agglomerati urbani, defilata e inidonea a destinazioni urbanistiche di “pregio”, o all’allargamento dell’analisi alle altre aree idonee esistenti poco oltre. Sulla collina di Ronco, vicino all’area di servizio interna al Golf, c’è un sito interessante, come papabile potrebbe essere l’area vicino alle cisterne sull’altro lato della stessa collina, entrambi siti posti a oltre 100 metri dalle case e facilmente raggiungibili con strade esistenti (che potrebbero essere potenziate anche in vista dei lavori di allargamento del Golf, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse che però, a Rapallo, non si è purtroppo mai vista!)

Speriamo ancora in un cambio di politica di questa Amministrazione, verso una maggiore trasparenza e un maggiore coinvolgimento della cittadinanza che sia reale e non di comodo.

Da parte nostra manifestiamo la nostra disponibilità a collaborare, per quanto possibile, alla scelta, alla formulazione di proposte, all’analisi dei siti, non mancando di rendere merito a chiunque lavori nella direzione del bene della città. Il bene della città è quello che ci sta più a cuore: come è già stato detto, l’apertura del cantiere di via Betti in periodo elettorale sarebbe la tomba politica di questa Amministrazione e per chi si propone come alternativa, ciò potrebbe costituire una rosea prospettiva. Noi sinceramente preferiremmo vedere via Betti ancora disponibile per altre funzioni anche se questo sarà per l’attuale maggioranza, un merito.

[Fonte: piazzacavour.it]

2
Feb

i cittadini diventano 007….

…..per tener pulita la città !

007

articolo del SECOLO XIX

2
Feb

Depuratore a Viacava, partono gli studi.

Articolo tratto dal CORRIERE MERCANTILE

depuratore a Viacava

31
Gen

1° Compleanno della Pulce…..


SIETE TUTTI  INVITATI



compleanno pulce



15
Nov
Parco Canessa - Pulce all'attacco

“Parco Canessa di Rapallo, sicurezza negata ai bimbi”…Pulce all’attacco


14 novembre 2010

parco Canessa

4
Ott

Rapallo o Sparta?

Domenica scorsa, 3 ottobre, anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto celebrare l’ottava giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. L’abbiamo fatto passeggiando per la nostra città con una persona temporaneamente su sedia a rotelle e una mamma con un passeggino, in modo da verificare e documentare cosa vuol dire non essere agili e in piena forma a Rapallo.

La conformazione del territorio ligure è la scusa più utilizzata per giustificare le gravi mancanze che la nostra città presenta in questo campo, ma in realtà è una questione culturale e civile. E’ indubbiamente impensabile che un disabile si possa arrampicare sulle colline percorrendo creuze e scalinate, ma la città in fondovalle dovrebbe essere perfettamente accessibile in ogni punto. Invece in tutto l’agglomerato urbano centrale, dal centro “più curato” alla periferia estrema, le strade sono un percorso di guerra: marciapiedi sconnessi o addirittura assenti, attraversamenti pedonali senza rampe di raccordo, strade con scalini “inutili”. Dobbiamo purtroppo constatare che la coscienza civile che nel ventunesimo secolo, in un Paese evoluto, dovrebbe essere patrimonio comune e che considera l’assenza di barriere architettoniche una cosa normale a Rapallo non è arrivata. E quando si parla di barriere architettoniche non ci si riferisce soltanto a chi ha la sfortuna di trovarsi su una sedia a rotelle: come detto ci ha accompagnato anche una madre che spingeva il passeggino del figlio, ma il problema è sentito anche dagli anziani, da chiunque abbia difficoltà a camminare. Lo abbiamo sperimentato: un disabile non accompagnato non riesce a spostarsi a Rapallo (e per farlo deve avere un accompagnatore aitante!). E spingere un passeggino è molto difficoltoso: gradini da salire e scendere, manovre millimetriche da fare quando si incrocia un altro passeggino in uno dei tanti marciapiedi stretti, mani ben salde da tenere entrambe sul manubrio per gestire la carrozzina tra le buche.

La conformazione del territorio, si diceva… ma cosa c’entra la ripidità delle colline con la mancanza di rampe di raccordo in corrispondenza degli attraversamenti pedonali? Ecco pronta l’altra scusa che di questi tempi va per la maggiore: il patto di stabilità! Non ci sono soldi. Ma il marciapiede di corso Italia, in corrispondenza delle “case storte” ora ricostruite, è stato appena rifatto: perchè non è stata fatta la rampa di raccordo? Non è questione di orografia nè di disponibilità finanziarie: manca la volontà di realizzare una città accessibile, manca l’attenzione per i più deboli. Lo si vede dai piccoli particolari: in molti casi anche in presenza delle rampe di raccordo queste finiscono con un gradino che per quanto basso possa essere è un ostacolo insormontabile per un disabile.

Questa nostra passeggiata aveva lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza e, soprattutto, l’Amministrazione Comunale affinchè siano cancellati tutti gli ostacoli che si presentano in città. Non rimarrà una cosa fine a sè stessa: a breve produrremo una cartografia su cui saranno riportati tutti i punti critici ed essa sarà trasmessa agli uffici comunali. Invitiamo inoltre tutti i cittadini a segnalarci le altre barriere architettoniche esistenti negli altri quartieri, in modo che la cartografia possa venire in seguito completata ed aggiornata e si arrivi ad una città più vivibile.

Il Direttivo del Circolo della Pulce.

 

4
Ott

“A Rapallo le strade del centro sono un percorso di guerra”

Lo afferma il Circolo della Pulce, che domenica ha fatto un esperimento girando per la città in compagnia di una persona su una sedia a rotelle e di una mamma con passeggino.
Domenica scorsa il Circolo della Pulce ha celebrato a Rapallo l’ottava giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Lo ha fatto passeggiando per la città con una persona temporaneamente su una sedia a rotelle e una mamma con un passeggino. Poco edificante il risultato. “In tutto l’agglomerato urbano centrale – commenta il direttivo del Circolo – le strade sono un percorso di guerra: marciapiedi sconnessi o addirittura assenti, attraversamenti pedonali senza rampe di raccordo, strade con scalini inutili”. Secondo il Circolo della Pulce, dunque, un disabile non accompagnato non riesce a spostarsi per Rapallo e spingere un passeggino è molto difficoltoso. A breve verrà prodotta una cartografia con tutti i punti critici che il Circolo trasmetterà agli uffici comunali.
Redazione Radio Aldebaran – www.radioaldebaran.it Tutti i diritti riservati

4
Ott

Rapallo, troppi marciapiedi sono “proibiti” ai disabili

Il Secolo XIX (4.10.2010)