Rapallo e la spiaggia per TUTTI
RAPALLO e la SPIAGGIA per DIVERSAMENTE ABILI: é solo una questione di numeri? Forse tra i residenti votanti, sono più le persone con un cane in famiglia che quelle con un famigliare diversemante abile che come tutti vorrebbe recarsi in spiaggia. Fatto é che ogni estate si parla più di cani che di persone. É dal primo mandato di questa Amministrazione che come Circolo della Pulce chiedemmo di attrezzare una spiaggia per l’accesso ai disabili. Ci fu risposto sia dal Sindaco ma soprattutto dall’ assessor* Elisabetta Lai che sarebbe stato fatto, anche perché i costi erano contenuti. Or bene son passati 9 ANNI e l’anno scorso con la “creazione della nuova spiaggia delle Saline” perfetta allo scopo, abbiamo nuovamente chiesto che questa spiaggia venisse opportunamente attrezzata, ci fu risposto ” ci siamo già attivati” quindi auspichiamo che quest’anno avremo la SPIAGGIA PER TUTTI e non perché é una questione di numeri, ma perché é una questione di CIVILTÀ.
Il direttivo Circolo della Pulce
a volte… basta solo “PENSARCI”
Gentilissimo Paolo Rosa,
non so se ci conosciamo personalmente, ma certamente lei sa come da anni mi batto con ogni mezzo per l’abbattimento delle barriere architettoniche e soprattutto per l’abbattimento di quelle “mentali”, perchè vede, se fosse interiormente sentita, la sensibilità al problema, non ci sarebbe neppure da imporre con regole, il realizzare una semplice rampa almeno quando si ristrutturano locali che non le hanno, è questo il triste, e verso questa direzione bisogna impegnarsi ad “educare”. Già un paio di settimane fa ho fatto notare quanto lei descrive ad un tecnico del Comune, precisando che inoltre anche la scelta del materiale “marmo lucido” non era adatta a mio avviso, per dei gradini, in quanto pericoloso anche per le persone “normalmente abili” (vedi Piazza Cavour) soprattutto in un locale ove per tipologia, può cadere gelato, acqua o semplicemente pioggia. .. e se vogliamo dirla tutta, appartiene più al gusto Lombardo che Ligure.
La ringrazio quindi immensamente per questa sua analisi, e soprattutto di avermi resa partecipe, non bisogna tacere e bisogna essere in tanti a sottolineare che a volte basterebbe solo “pensarci”, affinchè questa Citta diventi piano piano sempre più fruibile a tutti, perchè “diversamente” o “normalmente”, siamo tutti ugualmente abili se non ce lo impediscono.
Nel mio piccolo, per dar man forte alla sua “denuncia” invierò questa mia a tutti i destinatari ai quali lei stessa ha inviato la sua lettera, e parlerò personalmente con gli Assessori preposti rendendo pubblico anche sui social quanto scritto.
Grazie e non arrendiamoci!
Pulce (Nadia Amalia Molinaris)
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una … Domenica
Una Domenica:
Può sembrare una storia come tante, ma non è così:
Matilde ha 13 anni e dalla nascita cammina con … “le ruote”, con genitori, che come tanti, fanno ogni cosa per rendere più bella e serena la vita della propria figlia.
Prossimamente Matilde dovrà sottoporsi ad una delicata operazione alla spina dorsale e per questo, la mamma, insieme ad altri amici e conoscenti, decide, Domenica 19 febbraio, di fare un pellegrinaggio a piedi al Santuario di Montallegro, partendo da Chiavari, città in cui vivono.
Papà e Matilde invece partono in auto, appena dopo mangiato, per incontrarsi col resto del gruppo là sul sagrato del Santuario e insieme, andare dalla Madonna, ognuno, con le proprie preghiere nel cuore.
Papà Massimo e Matilde arrivano intorno alle 13.00, parcheggiano vicino all’ascensore per disabili che porta al piazzale della Chiesa, scendono, si preparano sulla carrozzina e suonano al citofono per usufruire del servizio, ma il Santuario è chiuso, come la maggior parte delle Chiese ormai, dalle 12 alle 14.30 ed anche il volontario che funge a servizio dell’ascensore risponde al citofono che il servizio riprenderà alle 14.30. Ma la mamma ed il gruppetto sono già sul piazzale ad attendere Matilde e allora, pur scoraggiato, papà Massimo e alcuni amici alzano di peso Matilde e la sua carrozzina e la portano lungo le scale ed il viale là sul sagrato della Chiesa.
Ho letto lo sfogo su Facebook di questo papà e mi son detta <non è giusto! > Non è giusto che il servizio dell’ascensore non preveda orario continuato, so le ragioni e comprendo che il Santuario, che garantisce la presenza di volontari 365 giorni all’anno, più di tanto non può fare, ma esiste il Comune; così ho preso il telefono in mano ed ho telefonato al sindaco Carlo Bagnasco, al Rettore Don Salvatore, a Mentore Campodonico e a Mustorgi che di questo ascensore conosce ogni particolare e regolamento e mi sono fatta promettere di trovare una soluzione, nel rispetto dei regolamenti , affinchè almeno nei giorni festivi e nei mesi di Luglio e Agosto, questo servizio abbia un orario continuato e più lungo. Ho trovato la massima disponibilità da parte di tutti ed è per questo che vi scrivo questa storia, affinchè la disponibilità non resti tale, ma si tramuti in fatti concreti e già da Pasqua, anche i “diversamente abili” possano ritrovarsi ad ammirare dal sagrato di Montallegro una stravolgente bellezza che non è né del Santuario, né dell’Amministrazione, ma un dono del Cielo dato a tutti. Non devono esistere degli “abili” e dei “diversamente abili” e ciò può avvenire solo se si rende il territorio fruibile a tutti, abbattendo, prima di quelle architettoniche, le nostre barriere mentali , affinchè tutti insieme si possa vivere da “ugualmente abili”. Di una cosa son certa, il Santuario e l’ascensore erano chiusi, ma il cuore della Madonna era senz’altro aperto all’ascolto e l’operazione di Matilde sarà un successo. Un abbraccio. Pulce
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E’ di questa mattina la mail privata che ho ricevuto dal Rettore Don Salvatore che esprime il suo abbraccio a Matilde con queste parole stralciat dalla stessa:
“La ringrazio per la sua delicata cronaca dei fatti e il suo interessamento. Sappia tuttavia che vivo momenti di grande disagio e sofferenza per quanto accaduto.
… Se quel giorno, a rispondere ci fossi stato io, forse le cose avrebbero avuto un altro risvolto. Purtroppo siamo in un mondo dove tutti hanno diritti e non tengono minimamente in considerazione le… sfumature delicate dei doveri. Sarebbe bastata un po’ di comprensione …
… Mi piacerebbe, comunque avere un dialogo sereno col papà della bambina.
Ancora grazie!! Vicino alla famiglia. Don Salvatore”
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vorrei aggiungere qui anche la mia risposta al post di Facebook del papà di Matilde, al fine di fornire informazioni oggettive che forse non tutti sanno.
“Buonasera,conoscendo forse la mia attenzione verso la qualità della vita dei diversamente abili , mi hanno contattato per segnalarmi questo post,
Non risponderò ai vari commenti ,anche perché sono tanti e molti non pertinenti con il problema esposto dal sig. Massimo Dapelo, verso il quale esprimo la mia solidarietà , ma mi sembra doveroso dare (almeno per quel che so) alcune spiegazioni:
1) non solo il Santuario, ma purtroppo quasi tutte le Chiese in Italia restano chiuse nella pausa di mezzogiorno, anche la Basilica in centro città, giusto per portare un esempio, cosa che personalmente, da credente mi spiace molto in quanto io stessa mi recavo nell’intervallo spesso ad accendere una candela e pregare, ma sono scelte fatte ormai da molti anni dettate sia da motivi di sicurezza (furti) che dalla mancanza materiale di persone che possano essere nelle chiese a dar supporto e fungere da controllo. Il Santuario quindi chiude dalle ore 12 alle ore 14.30 per tutti anche per chi usa le scale.
2) La destinazione “d’uso” dell’ascensore per il quale è stata rilasciata la licenza, è ad esclusivo servizio del trasporto di persone con problemi di deambulazione.
3) L’ascensore NON è pubblico ma privato, l’appaltante dell’opera è il Santuario, tale opera è stata finanziata per il 25% dal Santuario stesso, per il 37,5% dalla Fondazione Carige e per il restante 37,5% da contributo Comunale.
4) in forza del punto 2 l’ascensore NON può essere usato da tutti, ma solo da chi ne ha appunto la necessità e i requisiti, (e menomale dico io perché se no sarebbe già pieno di scritte con bombolette spray e in manutenzione un mese sì ed uno no) C’è un regolamento che prevede delle condizioni e tra queste anche l’ orario
C’è quindi un “addetto” che, a chiamata, scende a prendere chi ha fatto richiesta, verificando che la persona abbia i requisiti per usarlo.
5)Questi addetti sono presenti TUTTI i giorni dell’anno e fanno questo “servizio” in modo volontario e non possiamo che ringraziarli . E’ palese che quasi la totalità delle richieste ascensore avviene durante l’orario di apertura del Santuario o su prenotazione , solo per questo probabilmente è stato scelto di far coincidere l’orario di funzionamento ascensore con quello di apertura della Chiesa.(anche perché non c’è la fila di persone che vogliano fare questo tipo di servizio 😉 ) SIA BEN CHIARO non è che chi usa l’ascensore sia obbligato ad andare in Chiesa (prima che qualcuno faccia battute magari fuori luogo)
6) però, visto che anche io sono una “rompina” su questi temi, dopo aver letto lo sfogo del sig. Dapelo, NON mi è sembrato giusto che un diversamente abile che ad esempio abbia voglia di mangiarsi un panino guardando il mare dal muretto del sagrato non possa usufruire del servizio dalle 12 alle 14.30
Ho contattato sia Don Salvatore (che per sfatare alcuni commenti comunico è fuori sede sino a domani e non era presente Domenica scorsa) sia Mentore Campodonico che Carlo Bagnasco e Fabio Mustorgi che a suo tempo aveva seguito nei minimi particolari la realizzazione di questo ascensore e ne conosce “regole” e destinazione”
TUTTI SI SONO RESI DISPONIBILI a sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione che, pur rispettando “le regole”, PERMETTA L’USO dell’ Ascensore anche nell’intervallo. e mi sembra giusto che il Comune, visto che ha contribuito all’opera, si impegni per una miglior fruibilità di questo servizio (grazie)
Più di così non potevo fare … ma ovviamente seguirò che ciò che mi è stato promesso si realizzi anche.
Buona serata a tutti Nadia Amalia Emma Molinaris
P.S.:mi spiace x la lunghezza del post ma ho cercato di essere il più sintetica possibile.”
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Lettera aperta al Sindaco Mentore Campodonico
Illustrissimo Mentore CAMPODONICO,
Sindaco di Rapallo
chi Le scrive è una cittadina nata a Rapallo il 31 maggio 1953 in casa, come usava allora e con l’aiuto della famosa Levatrice Caraffa; qui son cresciuta, ho frequentato le scuole, mi sono adoperata a portare avanti le nostre tradizioni, qui lavoro ed ho scelto di far crescere mio figlio, qui ho dato alla Città il mio piccolo contributo pagando sempre le imposte, qui ho aperto la mia piccolissima azienda e qui da buona cittadina ho sempre votato, ad ogni elezione senza mai disertarne una.
Come tutti ben sanno a Settembre ho avuto un grave infortunio che mi ha costretta sulla sedia a rotelle per molti mesi e che ancora oggi mi vede con le stampelle. Nonostante la mia disabilità a Natale ho deciso di andare a trascorrere le festività nella mia casa di Velden am Wörthersee in Austria, chiedendo alle Ferrovie dello Stato l’assistenza disabili, ma poiché il mio chirurgo mi impose di continuare anche in vacanza la fisioterapia, pena una regressione del mio già lento recupero, cercai d’ informarmi se a Velden ci fosse un centro adatto allo scopo, non sapendo a chi rivolgermi una domenica alle ore 22 scrissi una e-mail al Sindaco della cittadina Austriaca spiegando il mio problema; ovviamente essendo già in periodo Natalizio non mi aspettavo una risposta, ma mi sembrava giusto tentare… Alle 8,04 e ripeto alle 8,04 del lunedì successivo la mia mail, trovai nella mia casella di posta questa risposta che qui traduco:
GENTILISSIMA SIGNORA MOLINARIS,
MI SPIACE MOLTISSIMO LEGGERE DEL SUO INFORTUNIO, ANCHE IO AD OTTOBRE HO AVUTO UN PICCOLO INCIDENTE ALLA CAVIGLIA CON CONSEGUENTE OPERAZIONE E RIABILITAZIONE, GRAZIE A DIO ORA STO BENE ED è TUTTO RISOLTO, MA COMPRENDO BENE LA SUA ESIGENZA. EBBENE SI’ LE COMUNICO CHE A VELDEN C’è UN CENTRO DI FISIOTERAPIA, MOLTO COMODO PERCHè SI TROVA IN ZONA CENTRO, PIANEGGIANTE, NELL’EDIFICIO VICINO ALLA BANCA D’AUSTRIA DI SEGUITO LE SCRIVO GLI ORARI, L’INDIRIZZO E I RECAPITI TELEFONICI. LE AUGURO ANCHE UN FELICE E SERENO NATALE, MA SOPRATTUTTO UNA VELOCE GUARIGIONE E L’ASPETTO A VELDEN…..
A Velden è vero ho la mia seconda casa, ma ci vado solo due volte l’anno, non sono Austriaca, né nata in quella città. Questa mail mi ha reso da un lato felice e dall’altro mi ha sottolineato la poca attenzione che invece a Rapallo si vive, ogni giorno, come Cittadini e soprattutto quando si scrive in Comune, a volte anche protocollando non si ottiene risposta, aspettarsela poi alle 8,04 del lunedì mattina e dall’ufficio del Sindaco è pura fantascienza. Ora io spero che Lei almeno legga questa mia perchè in quell’occasione io ho dovuto prendere il treno da S. MARGHERITA Ligure, cercando qualcuno che mi accompagnasse perchè la STAZIONE di RAPALLO NON é DOTATA DI PIATTAFORMA E SERVIZIO PER DISABILI, alla luce della prossima ristrutturazione che faranno le Ferrovie, IO CHIEDO a GRAN VOCE che Lei si adoperi cortesemente al fine di risolvere questo grave problema, e non lo chiedo per me che grazie a Dio uscirò tra qualche mese dal mio stato di disabile ma per TUTTI COLORO CHE PER TUTTA LA LORO VITA LO SARANNO e NON MI DICA CHE A RAPALLO NON SI PUO’ perchè la stazione è in curva, mi sono INFORMATA CON DEI TECNICI e basterebbe spostare la fermata di una ventina di metri, magari riqualificando anche i capannoni del vecchio scalo, così che si possa usufruire di quella strada per chi ha bagagli pesanti o difficoltà di deambulazione. Non sto qui ad elencare in che stato versi la nostra Stazione, nè la trafila e i tempi che ho dovuto subire per avere un pass disabili, le difficoltà che s’incontrano in quasi tutta la Città per spostarsi e muoversi, i pochi parcheggi e il disinteresse che si coglie verso chi è diversamente abile…
Non mi aspetto neppure una risposta cordiale ed affettuosa come quella del Sindaco di Velden, ma mi basterebbe che Lei, in veste di SINDACO di TUTTI, accogliesse il mio appello e se ne facesse portavoce.
Sperando che questa mia possa servire sia allo scopo che a far comprendere che a volte basta poco per dimostrare attenzione verso i propri Cittadini, porgo deferenti saluti
Nadia Amalia Molinaris